¨Dove stiamo andando ?¨ … ¨Qual´ è la direzione ?¨…
¨E quanto manca all´arrivo ?¨
Di tanto in tanto qualcuno se lo chiedeva… ma la risposta era sempre la stessa… il rumore del vento e lo scricchiolare del legno…
Viaggiare per noi era un verbo senza significato. Semmai, piú che percorrere distanze eravamo in transito… ossia compivamo ripetutamente, un tipo di dislocazione impossibile, un estendersi continuo senza mai arrivare…
Tra le carte che si accumulavano, senza un ordine precisa, sul tavolo in coperta, ve ne era una, sottolineata più volte con la matita, evidentemente ritirate da qualche libro. Un insieme di frasi, strappate dal loro contesto, con il chiaro intento di potersele portare dietro, ovunque, che costituivano quasi un piccolo manifesto dell´ andare senza movimento. Una specie di descrizione del significato del dislocarsi in mappe non convenzionali, nelle quali erano disegnate sbarchi in paesi e terre non situati nel tempo e nello spazio.
¨ Né a casa né fuori, né andata né ritorno, né patria né esilio, né tradizione né innovazione, né passato né futuro, ma transizione, traslazione, traduzione, trasmissione, transito, nello spazio, nel tempo, nella psiche, nel linguaggio, nella sessualità, nella società...¨